Regole di base: gli spazi
Ovvero le regole da osservare per per chiunque scriva (una lettera o un CV cartaceo, una e-mail, un commento su un blog, i testi di un sito web)
1) Gli spazi fra i caratteri
Gli errori più comuni durante la digitazione riguardano gli spazi. Ecco una tabella riassuntiva delle regole.
tra parola e parola | 1 spazio singolo |
dopo punteggiatura (virgola, punto, ecc.) | 1 spazio singolo |
tra parola e punteggiatura (virgola, punto, ecc.) | niente spazio |
dopo virgolette e parentesi di apertura (esempio 1) | niente spazio |
prima di virgolette e parentesi di chiusura (esempio 1) | niente spazio |
tra apostrofo e parola | niente spazio |
dopo il punto nelle sigle | niente spazio |
fra iniziali puntate di nomi propri (esempio 2) | niente spazio |
esempio 1: Lui (mio nipote) corre [la prima parentesi è attaccata alla parola mio; la seconda è attaccata alla parola nipote]
esempio 2: W.A. Mozart [lo spazio c'è solo prima di Mozart.
Perché è importante inserire correttamente gli spazi? Oltre che per un'agevole lettura, è importante per permettere la corretta separazione dei segni a fine riga.
2) L'interlinea
Viene detta interlinea la spaziatura fra una riga e l'altra di testo. Salvo uso di caratteri particolari, nella stesura di un documento per una maggiore leggibilità è consigliabile usare un'interlinea pari al 120% la grandezza del carattere. Questo si imposta facilmente nei programmi di videoscrittura, quali Microsoft Word e OpenOffice. In una pagina o sito web, l'interlinea può essere modificata grazie all'uso dei CSS (cfr. parte successiva).
3) La spaziatura delle parole
La spaziatura fra le singole lettere o fra le singole parole è generalmente automatica (anche se può essere modificata, tanto nei programmi di videoscrittura, tanto attraverso i CSS: operazione che consigliamo di fare solo ai più esperti, perché si rischia di compromettere la leggibilità); in alcuni vecchi libri, ancora composti a piombo (con la linotype), si può notare l'uso di una spaziatura doppia fra le singole lettere per evidenziare dei concetti: per queste finalità, oggi si usa il corsivo o il neretto, operazione che comporta solo un paio di click o un semplice comando (sia nei documenti, sia nelle pagine web); nella composizione a piombo, invece, per il linotipista era più facile spaziare le lettere che non sostituire il set di caratteri (ammesso che fosse disponibile); anche oggi, ma per motivi squisitamente estetici, alcuni grafici utilizzano una spaziatura notevolmente maggiore fra le lettere per titoli o testi brevissimi.
Quanto alla spaziatura fra le parole: può succedere, a volte, che risulti eccessiva: questo, nella maggior parte dei casi, dipende dal fatto che si è scelto di impaginare un testo allineandolo su ambedue i lati (testo giustificato, vedi oltre); per poter rispettare questa impostazione, soprattutto in presenza di parole lunghe, il programma di videoscrittura lascerà dei “buchi bianchi” nel testo. Si può ovviare a questo problema scegliendo l'opzione sillabazione (il programma divide le parole in fine riga). Attenzione, però: questo non è possibile nelle pagine web, perché (almeno al momento) i browser non hanno la capacità di dividere in sillabe le parole.