La rivista Ver Sacrum, le cartoline e gli artisti
La rivista «Ver Sacrum», organo ufficiale e portavoce della corrente artistica nota come Secessione viennese, riveste un ruolo fondamentale nella storia della grafica editoriale.
Per comprenderne la storia e la valenza artistica è necessario analizzare il momento storico in cui nacque, nel 1898.
Siamo nella Vienna di fine secolo, la capitale del grande impero austroungarico, la Vienna dei valzer di Strauss e delle operette; questa Vienna, apparentemente spensierata, è animata da personaggi come Sigmund Freud, Gustav Mahler, Gustav Klimt, Josef Hoffmann, Otto Wagner e tanti altri ancora che rimarranno famosi nel tempo.
Per quanto riguarda le arti figurative, l'arte ufficiale dell'impero asburgico si riconosce nella "Genossenschaft bildender Künstler Österreichs" [Associazione degli artisti figurativi austriaci], che ha la sua sede nella "Künstlerhaus". Ma non tutti gli aderenti alla associazione sono d'accordo con gli indirizzi dell'accademia dominante e, soprattutto, con le scelte della direzione e della giuria quando si tratta di determinare le partecipazioni a mostre e manifestazioni, o di distribuire incarichi professionali. Il malcontento serpeggia, soprattutto tra i più giovani, e, nell'aprile del 1897, alcuni membri fondano una nuova associazione, la "Vereinigung bildender Künstler Österreichs" [Unione degli artisti figurativi austriaci], inizialmente solo una corrente all'interno della associazione ufficiale dei pittori viennesi, tesa a ottenere più spazio e contare di più. Ma nel mese di maggio dello stesso anno alcuni di questi artisti dissidenti escono definitivamente dalla "Genossenschaft" e decidono di operare come associazione autonoma, dando origine alla "Secessione". A capeggiare questo gruppo di giovani artisti è il trentacinquenne Gustav Klimt, già allora affermato pittore viennese, e vincitore di diversi premi.
La Secessione viennese è la risposta austriaca ai vari movimenti di ispirazione modernista che in tutta Europa fioriscono, fra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, con diversi nomi e anche con diverse sfaccettature, come ad esempio Art Nouveau in Francia, Modern Style in Gran Bretagna, Jugendstil in Germania, Liberty in Italia, Modernismo in Spagna e nell’America Latina, eccetera.
Uno dei primi atti della nuova associazione viennese è quello di fondare una rivista, allo scopo di illustrare le idee e i programmi dei "secessionisti" e dare informazioni su tutte le loro attività e ricerche artistiche. Nasce così «Ver Sacrum», organo ufficiale del movimento, stampato dalla prestigiosa Gerlach & Schenk di Vienna, che inizia le sue pubblicazioni nel gennaio del 1898.
Il nome scelto per la rivista è emblematico: «Ver Sacrum» [la sacra primavera] fa diretto riferimento alla ver sacrum italica, cerimonia romana di sacrifici propiziatori, nella quale si consacravano agli dei tutti i nati in una determinata primavera e destinati a fondare nuove comunità; ma sottintende anche la "primavera artistica" che si vuole avviare nella Vienna di fine secolo dopo i grigiori di un inverno dominato dall'accademismo.
La rivista si presenta subito come un oggetto artistico a sé stante: le innovazioni grafiche e tipografiche introdotte, l'alto livello artistico e letterario delle collaborazioni ne fanno un prodotto di elevata qualità, ed è divenuta anch'essa, oggi, raro oggetto di culto e di collezionismo.
“La rivista si propone come centro propulsore per il rinnovamento artistico, e saranno proprio l’entusiasmo e il talento che contraddistinguono il gruppo a creare una forza ideale per il raggiungimento di significativi traguardi. Nelle tematiche «Ver Sacrum» esprime le medesime componenti del movimento secessionista: dalla mitologia alla contrapposizione tra sacro e profano; dagli ideali della cultura urbana ai valori della tradizione popolare (Heimatkunst), fino alla metafora della fiaba e ai limiti del magico e del misterioso. La rivista è di formato rigorosamente quadrato (cm 29x29), in uno spirito di adesione agli ideali geometrici dei suoi fondatori. Sotto il profilo più tecnico dell’impostazione grafica, le pagine della rivista vengono ingabbiate in stilizzate strutture bidimensionali, con numerosi e ricorrenti fregi ornamentali, cornici, capilettera, vignette, motivi decorativi interagenti, che però difficilmente si compenetrano tra loro; spesso alla costruzione di una pagina concorrono più di un artista e le varie parti, pur armonizzando, rimangono separate e distinte.” [Daniele Baroni, Antonio D’Auria, KOLO MOSER – Grafico e designer, Mazzotta editore].
Nella primavera dello stesso anno 1898 la Secessione organizza la sua prima mostra, dal 26 marzo al 15 giugno. In occasione della esposizione vengono stampati un prezioso catalogo e tredici cartoline illustrate, le "Ver Sacrum". Le cartoline riproducono, a colori, disegni e vignette in gran parte già apparsi, in bianco e nero, sui primi numeri della rivista «Ver Sacrum» e sul catalogo stesso.
Queste cartoline costituiscono oggi un vero gioiello per i collezionisti.
Alcuni dati caratteristici delle cartoline. Su ognuna di esse compare la dicitura: «Ver Sacrum - Erste Grosse Kunstausstellung der Vereinigung Bildend Künstler Oesterreichs Secession» [Ver sacrum - Prima grande esposizione d'arte dell'Associazione degli artisti figurativi della Secessione austriaca], sul bordo inferiore, in blu: «Verlag v. Gerlach & Schenk, Wien.», e in alto il numeretto progressivo della serie (che a volte può risultare parzialmente mancante a causa del taglio dei fogli di cartoline).
La serie Ver Sacrum comprende 13 cartoline, con soggetti diversi. È un'impresa ardua completarne l’intera raccolta, ma bastano pochi pezzi per appagare la vanità di un collezionista di cartoline di illustratori.
In ciascuna cartolina della serie sono riprodotti più disegni e vignette, abilmente combinati insieme con la dicitura a formare un armonioso quadro. Ma c'è di più, in molti casi in una stessa cartolina vi sono disegni di due o tre artisti diversi, con un risultato finale davvero sorprendente e piacevole che fa di ogni cartolina un piccolo capolavoro di grafica!
Ad esempio nella cartolina n.1 la figura centrale è opera di Kolo Moser, mentre i disegni decorativi sono di J. Hoffmann. Sempre di Moser è la figura centrale della cartolina n.7, mentre i disegni decorativi sono di Olbrich.
In particolare, sono presenti opere di Adolf Böhm, Josef Hoffmann, Friedrich König, Koloman Moser, Joseph Maria Olbrich e Alfred Roller, tutti membri attivi della Secessione. In realtà, la maggior parte dei disegni sono di Moser, che con i suoi numerosi contributi grafici fu uno dei principali animatori di «Ver Sacrum».
Koloman Moser (Vienna, 30.3.1868 - 18.10.1918) fu infatti prolifico autore di opere grafiche, tra cui manifesti - bellissimi e famosi quelli disegnati per le esposizioni della Secessione - e illustrazioni di libri, ma progettò anche mobili e oggetti d'arte, mosaici e vetrate artistiche. Lasciò la Secessione viennese contemporaneamente al gruppo Klimt, nel 1905, ma già nel 1903 aveva fondato, con Josef Hoffmann e Fritz Waerndorfer, la Wiener Werkstätte [Officine viennesi], la famosa ditta operante in molti campi delle arti applicate, e universalmente nota ai collezionisti per un'altra prestigiosa serie di cartoline illustrate. E' curioso però notare che nessuna delle cartoline della Wiener Werkstätte è firmata da Moser. Negli ultimi anni della sua vita si dedicò soprattutto alla pittura, ma Koloman Moser rimane emblematicamente il maggiore e più significativo rappresentante della grafica viennese a cavallo dei due secoli. Gli splendidi e raffinati disegni riprodotti nelle cartoline "Ver Sacrum" costituiscono un piccolo ma molto significativo campionario della sua produzione grafica all'epoca della Secessione.
Tra gli altri artisti presenti nella serie di cartoline, significativo è anche il contributo di Josef Hoffmann.
Hoffmann (Pirnitz, 15.2.1870 - Vienna, 7.5.1956) è soprattutto famoso per i suoi progetti architettonici, ed anche come progettista di mobili, di carte decorate e gioielli. La rivista «Ver Sacrum» pubblica suoi progetti di costruzioni e di decorazioni d'interni. All'epoca della Secessione la sua collaborazione con Kolo Moser è molto stretta, e questa comunione di attività prosegue sino alla fondazione della Wiener Werkstätte [Officine viennesi].
Questa fabbrica produceva oggetti di uso corrente, dalle posate ai piatti, ma anche tessuti, gioielli, mobili, argenteria, vetri e anche cartoline, ed altro ancora. Il progetto era nella semplicità, funzionalità e qualità, ma il prodotto non era alla portata di tutti “Non bisogna puntare alla produzione a basso prezzo poiché questa va a scapito dei lavoratori e dell'esistenza degna dell'uomo”
Joseph Maria Olbrich (Troppau, 22.11.1867 - Düsseldorf, 8.8.1908) esplica la sua attività soprattutto come architetto, anche se disegna i manifesti di alcune esposizioni della Secessione. Uno dei suoi primi progetti è proprio quello per il padiglione della Secessione a Vienna, costruzione all'epoca molto criticata - la sua cupola di foglie dorate fu definita "il cavolo" - ma ancora oggi, nella città di Vienna, un esempio molto particolare di architettura secessionista, e meta di pellegrinaggio da parte dei cultori della Secessione viennese.
Adolf Böhm (Vienna, 25.2.1861 - Klosterneuburg, 20.2.1927) si cimenta in tutti i rami delle arti applicate: esegue dipinti, composizioni su vetro, ceramica, mobili, ecc. Alla rivista «Ver Sacrum» contribuisce con numerose litografie.
Friedrich König (Vienna, 20.12.1857 - 11.4.1941) è attivo soprattutto nel campo delle incisioni su legno, delle illustrazioni e delle decorazioni d'interni; suoi lavori grafici compaiono regolarmente su «Ver Sacrum» sin dai primi numeri della rivista.
Alfred Roller (Brünn, 2.10.1864 - Vienna, 22.6.1935) è soprattutto noto a livello internazionale come scenografo dell'Opera di Vienna, all'epoca sotto la direzione di Gustav Mahler. È redattore capo di «Ver Sacrum» e disegna anche alcuni manifesti eccezionali per le esposizioni della Secessione.
Ritornando alla grafica delle cartoline "Ver Sacrum", è da osservare che la maggior parte dei disegni sono inscritti in un quadrato: il motivo del quadrato è in effetti quello che caratterizza tutta l'impostazione grafica non solo della rivista, ma anche di altre opere grafiche, tanto da diventare il segno distintivo esteriore del movimento secessionista. E’ soprattutto Kolo Moser ad usare il quadrato come elemento caratterizzante della sua grafica nel periodo della Secessione, tanto che i viennesi arrivarono a definirlo come "l'inventore della scacchiera"!
La caratteristica di proporre in una stessa cartolina disegni di autori diversi non è una novità introdotta dalle "Ver Sacrum"; già almeno in un'altra serie austriaca si realizza questa collaborazione, come nelle cartoline edite dalla Philipp & Kramer - altra prestigiosa casa editrice viennese - nella lunga e famosa collezione "Wiener Künstler-Postkarten" [Cartoline d'artista viennesi].
Le prime cinque serie di questa raccolta, ciascuna composta di dieci cartoline, stampate nel 1896-97, sono spesso a più firme, e alcuni degli autori sono gli artisti di cui abbiamo appena parlato: infatti i più bei pezzi di questa serie sono ancora quelli firmati da Moser, da Hoffmann, da Olbrich.
Lista delle cartoline della serie "Ver Sacrum"
Il numero è stampato in alto, a destra o a sinistra secondo la cartolina
- donna ragno su fondo rosso, più altri due disegni piccoli; di K. Moser e J. Hoffmann
- vignetta con panorama, più vignetta più piccola con omino e paesaggio; di A. Böhm e F. König
- riquadro con donna di profilo con vaso in mano, più vignetta e fregio; di K. Moser e J. Hoffmann
- testa femminile di profilo, più vignetta con viso femminile di spalle; di K. Moser
- testa femminile nascosta da decorazioni rosse, più due vignette con teste allegoriche e tre piccoli scudetti; di K. Moser, J. Hoffmann e A. Roller
- riquadro con progetto di costruzione, più fregi decorativi; di J. Hoffmann, K. Moser e J. M. Olbrich
- riquadro con donna di profilo, con sacchetto in mano, più tre alberelli decorativi; di K. Moser e J. M. Olbrich
- cerchio con donna-angelo, più tre scudetti decorativi e fregio; di K. Moser
- riquadro con donna nuda di spalle, avvolta da fregi, più vignetta; di K. Moser
- riquadro con coppia, più donna nuda, accovacciata, regge bulbo ramificato; di K. Moser
- donne nude si lavano in fiume; di A.Bohm
- riquadro con donna in abito svolazzante, più striscia con profilo di donna; di K. Moser
- riquadro con donna a seno nudo, di profilo, più tre scudetti e due vignette decorative; di K. Moser e J. M. Olbrich