Com'eri vestita?
Via Ferruccio Mengaroni 29
61122PesaroPU
Italia
“What Were You Wearing”
“What Were You Wearing” è una mostra promossa dall’università del Kansas da un progetto di Jen Brockman e Mary Wyandt-Hiebert, esposta per la prima volta all’Università dell’Arkansas dal 31 marzo al 4 aprile 2013, ispirata al poema «What I was Wearing» di Mary Simmerling.
L’associazione Libere Sinergie replica l’iniziativa in Italia, contestualizzandola al nostro ambiente socio-culturale. Percorso Donna la porta per la prima volta nelle Marche, a Pesaro dal 10 al 19 maggio 2019 negli spazi interni della ex-chiesa della Maddalena. Nel 2024, anno che vede Pesaro capitale italiana della cultura, le ragazze e i ragazzi che partecipano al progetto English4U, gestito dall’Ente di formazione Co.meta srl, realizzano la mostra qui, al Liceo Artistico Mengaroni.
Questo è un progetto di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne che parte da una domanda posta ricorrentemente a chi subisce molestie o violenza sessuale: “Come eri vestita?”
Scopo della mostra
Com'eri vestita? è una domanda che troppo spesso viene rivolta alle donne che hanno subito una violenza sessuale. La domanda, che sottende gravi stereotipi sessisti e pregiudizi, ha delle pesanti implicazioni e un impatto negativo sulla donna che ha subito violenza, poiché presuppone l’idea che la vittima avrebbe potuto evitare lo stupro se avesse indossato abiti meno succinti o meno sexy. Questa mostra ha lo scopo di smantellare questo pregiudizio.
«Occorre suscitare delle reazioni all’interno dello spazio della mostra simili a quelle riportate, inducendo le visitatrici a pensare “Caspita, ho questi indumenti appesi nel mio armadio” oppure “ero vestita così questa settimana”. In questa maniera si rendono evidenti gli stereotipi che inducono a pensare che eliminando alcuni indumenti dai nostri armadi o evitando di indossarli potremmo eliminare la violenza sessuale. Ovvero, rimuovere l’idea che l’eliminazione degli stupri possa avvenire semplicemente non indossando alcuni indumenti.» - J. Brockman
Brockman aggiunge: “Non è l’abito che si ha indosso che causa una violenza sessuale, ma è una persona che causa il danno. Essere in grado di donare serenità alle vittime e suscitare maggiore consapevolezza nel pubblico e nella comunità sono le vere motivazioni del progetto”.
Organizzazione
Grazie a Jen Brockman e Mary Wyandt-Hiebert che hanno ideato il progetto e grazie a Libere Sinergie che ne hanno permesso la diffusione in Italia.