Culture Parallele
2a Edizione
Via Raffaele Cadorna 28
00187RomaRM
Italia
Culture parallele non è una mostra collettiva sul modello delle nuove tendenze dell’arte contemporanea, ma ravvisa nelle opere degli artisti presentati un’istanza espressiva non solo di dipingere, ma di sentire e di essere, stimolo che molti artisti in questo momento stanno cercando anche con esiti diversi. All’interno del mondo dell’arte si susseguono da tempo molti discorsi e vi è la diffusa impressione che tutto sia stato detto e fatto. Anche il pubblico ormai disinteressato vede con occhio diffidente il gioco delle mostre e delle fiere e procede come tutto per inerzia. Da questo nichilismo nasce e continua a crescere un confronto tra due diverse culture, quella che tende a riflettere e teorizzare rimanendo sul piano del pensiero razionale e quella che si concretizza nelle esperienze vissute. Apparentemente incompatibili tendono a rimanere su due livelli senza possibilità di incontro. Alla ricerca di una sostanziale riunificazione della coscienza cerchiamo di convincerci e convincere che le due visioni si possano coltivare contemporaneamente senza perdita delle facoltà opposte.
Opere di:
Kimberly Adamis (USA), Elaine Ashburn (USA), Brian Avadka Colez (USA), Teresa Bellini (Italia), Alessio Costantini (Italia), Nathanael Cox (USA), Durlindana (Italia), John Dobson (Australia), Johanna Elbe (Sweden), Ulf Enhörning (Sweden), Maria Evseeva (Russia/Spain), Iythar Ghurab (UK), GusColors (USA), Tondi Hasibuan (Indonesia), Cosme Herrera (USA), Carina Evelina Johnsrud (Sweden), Corina Karstenberg (The Netherlands), Monika Katterwe (Germany), Rebeccah Klodt (USA), Kirsten Kohrt (Germany), Chikara Komura (Japan), Gil Lachapelle (France), Simi Larisch (Germany), Fiona Livingstone (Australia), Tara Mirkarimi (Iran), Jean Charles Neufcour (France), Sal Ponce Enrile (Philippines), Regina Maria Ruiz (USA), Sou (Japan), Christophe Szkudlarek (France), Taka Megu (Japan), Josefina Temin (México), Janusz Tworek (Poland)
Il lavoro di ciascuno sarà presentato all’interno del sito di Rossocinabro in uno spazio proprio, permettendo così, pur all’interno del contesto unitario della mostra, di mantenere le specificità delle rispettive ricerche.