Le opportunità del self publishing
Chi fa da sé fa per tre?
Dunque, qual è il ruolo dell'editore oggi? Certo, un libro pubblicato da una casa editrice di livello nazionale è più prestigioso di uno edito in self publishing, ma anche un libro pubblicato da un piccolo editore che si prende amorevolmente cura dei suoi libri ha una vita migliore di un prodotto fai da te.
Self publishing e "vanity press" (editoria a pagamento)
L'editoria a pagamento esiste sin dai primi del Novecento. Ci sono case editrici specializzate solo in quello, che dunque non fanno nessun lavoro di selezione (anche se indicono finti concorsi letterari), cura, promozione.
E' quindi doveroso fare una distinzione fra proposte editoriali al limite del truffaldino (costi esosi a fronte di nessun servizio), e proposte più trasparenti, con costi adeguati ai servizi offerti.
Di servizi per il self publishing e tipografie online ce ne sono molti, analizzate e confrontate le varie offerte, ci sono anche servizi che permettono di assegnare al libro il codice ISBN, in modo che entri nel catalogo ufficiale dei libri in commercio.
Il self publishing è, a mio parere, sicuramente un'opportunità da non tralasciare, se si vuole scommettere su se stessi.
Il primo libro di Moccia, Tre metri sopra il cielo, è stato pubblicato (nel 1992) in poche copie a spese dell'autore, da una piccola casa editrice. In seguito, grazie al passaparola, il libro si è diffuso fra giovani lettori, sotto forma di fotocopia (quindi senza nessun guadagno per l'autore né per l'editore), sino a diventare un caso di successo.
Nel 2004, riveduto e corretto, fu pubblicato da Feltrinelli.
Ma ben più importanti scrittori, prima di lui, hanno pubblicato a proprie spese le proprie opere prime: Umberto Saba, Italo Svevo, e persino Marcel Proust, anche se famoso, poiché non sopportava le ingerenze dell'editore(1).
Oggi, grazie alle evoluzioni tecnologiche, il self publishing è ancora più facile.
Con l'ebook si possono risparmiare i costi di stampa, nonché quelli di trasporto e distribuzione. E, allo stesso, tempo, la propria è opera è accessibile potenzialmente da qualsiasi angolo di mondo collegato ad Internet.
Grazie alla stampa digitale, inoltre, è possibile la diffusione del libro "on demand" nonché la tiratura in un numero limitato di copie, a costi ragionevoli, quindi senza richiedere importanti investimenti iniziali.
Piattaforme come Amazon o Lulu, per citare le più famose e internazionali, permettono di vendere le proprie opere senza ulteriori intermediari.
Inoltre, è possibile facilmente reperire su Internet le professionalità necessarie per la cura editoriale e grafica del proprio libro, sempre che si abbia l'umiltà di accettare correzioni e suggerimenti(2).
Come pubblicare un romanzo "se non si è nessuno"?
Se si decide di investire su se stessi, si può pubblicare il proprio libro in forma di ebook e/o in cartaceo on demand, o ancora con una piccolissima tiratura.
L'investimento vero, però, non sarà tanto in termini economici, ma di tempo.
Farsi conoscere o guadagnare?
Se si vuole sfruttare la capacità virale di Internet, e quindi guadagnare lettori, meglio dimenticarsi il tornaconto economico.
Se non si è un autore conosciuto, per prima cosa bisogna farsi conoscere, e apprezzare.
Allora, provate a partecipare a concorsi letterari (seri), distribuite gratuitamente un assaggio della vostra opera (un capitolo in pdf, o in formato ebook da scaricare), partecipate ai forum e alle community degli scrittori esordienti e dei lettori (tipo Anobii), investite le vostre energie e il vostro tempo nella promozione della vostra opera.
Regalatela alle piccole biblioteche (di quartiere, del carcere...).
Fatevi conoscere in tutti modi (leciti) che vi vengono in mente, ma senza troppa arroganza, e con tanta pazienza.
Link utili
Risorse utili
E' possibile scaricare la guida Progettare e realizzare un testo usabile, scritta qualche anno fa, rivolta a chi si accinge a scrivere o pubblicare in forma cartacea o digitale testi di tipo saggistico, manualistico, informativo.
Note
(1) fonte Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Editoria_a_pagamento
(2) Nei miei 15 anni di lavoro in editoria, nella saggistica e manualistica, ho notato che più un autore era importante e autorevole, più accettava consigli ed era consapevole che il redattore lavorava per lui, per rendere migliore il suo libro, e non certamente per denigrarlo o umiliarlo; più l'autore era un emerito sconosciuto, più era geloso dei suoi refusi e dei suoi tic letterari. E per mia fortuna non ho avuto a che fare, se non minimamente, con poeti o narratori, ma per lo più con giornalisti e docenti universitari; una volta persino con un ministro in carica - non era un politico ma un professore universitario chiamato a fare il ministro nel governo Ciampi, saggista navigato e di esperienza -, che non solo accettò correzioni e suggerimenti ma mi ringraziò per la collaborazione.