Selezione
Selezionare le opere meritevoli di pubblicazione è uno dei compiti più delicati e complessi.
Se non si è un autore affermato, o un personaggio pubblico, o un docente che, adottando il libro, possa assicurare un cospicuo numero di copie vendute agli studenti del suo corso, oppure (categoria che in Italia non manca mai) si gode di conoscenze e raccomandazioni, per un autore esordiente farsi pubblicare non è affatto facile.
Nelle case editrici lavorano spesso persone competenti, che amano il proprio lavoro, e leggono centinaia e centinaia di proposte, per lo più di nessun interesse editoriale...
In Italia tutti o quasi hanno un manoscritto nel cassetto.
Anni fa ho conosciuto una persona che amava scrivere romanzi, e al contempo si vantava di non leggere mai... Io gli dissi che questa non era una buona cosa: per scrivere bene bisogna leggere tantissimo.
Lui, sicuro della sue capacità narrative e dagli apprezzamenti degli amici, per dimostrarmi che non era vero mi chiese insistentemente di leggere un suo romanzo.
Lo feci, ma a fatica, perché la scrittura era banale, piena di figure retoriche consunte (nero come la pece, armato fino ai denti, ecc.), la trama era poco originale e poco avvincente, un po' di romanticismo con sfondo di tramonto rosso, un po' di sesso prevedibilmente focoso, un po' di avventura da fiction di serie B. Un tipo di narrativa che può avere anche un suo pubblico di lettori, come hanno un folto pubblico le telenovelas, ma che difficilmente potrà avere una critica o recensione positiva.
E alle redazioni delle case editrici arrivano centinaia di manoscritti, di qualità anche peggiore dell'esempio sopra riportato.
Dunque il lavoro di selezione dell'editore è importante, anche se non è facile. Tanti sono i casi di manoscritti scartati da grandi editori, che hanno avuto maggior fortuna con piccoli editori, e i cui autori sono poi diventati famosi.
Se si vuole pubblicare un libro, è bene proporlo a più editori, cercando quelli magari che hanno già in catalogo opere dello stesso genere.