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5. Regole sintattiche

5.1 Verbi retti da preposizioni

In alcune regioni si ha la tendenza a usare in maniera eccessiva (ed errata) la preposizione di davanti ai verbi. In caso di dubbio, consultare il vocabolario e guardare gli esempi. Qui di seguito alcuni degli errori più ricorrenti:

forma errata forma corretta
non mi piace di fare i compiti non mi piace fare i compiti
spetterà a lui di andare a vedere spetterà a lui andare a vedere
toccherà a me di fare la spesa toccherà a me fare la spesa
voglio provare di scrivere una poesia voglio provare a scrivere una poesia

Nel caso della locuzione "vale la pena" dipende dalla frase che regge. Esempio: è un libro che non vale la pena di leggere (il soggetto della frase è il libro); vale la pena raccontare (il soggetto della frase è raccontare).

5.2 Anacoluto

Il termine indica l'improvviso cambio di soggetto all'interno di una frase; anche se a volte è usato dagli scrittori per ottenere particolari effetti stilistici, meglio rispettare la sintassi.
Esempio di anacoluto: Io, me lo dicono tutti che sono sempre in ritardo!
Esempio celebre di anacoluto (ma si può perdonare solo a Manzoni!):
"Quelli che muoiono, bisogna pregare per loro".

5.3 I tempi dei verbi

Altro errore molto comune è il continuo passaggio da presente storico al passato, quando si racconta qualcosa. Sarebbe meglio fare una scelta stilistica iniziale: uso il presente storico per dare immediatezza e vividezza al racconto; oppure uso il passato per dare l'idea del fatto compiuto, lontano nel tempo. Proprio per questo le favole iniziano col classico "c'era una volta" e sono raccontate al passato.