L'oggetto e la parola nell'arte del Novecento
Dall'object trouvédi Marcel Duchamp alle creazioni pop di Claes Oldenburg, l'oggetto acquista identità artistica sconvolgendo i tradizionali canoni estetico-valutativi, contrapponendo la presentazione alla rappresentazione. Infatti, è il linguaggio che,
separando da tutti gli altri oggetti naturali quello che indica come quadro o scultura, rafforza lo stato mitico o sacrale dell'arte (Rosenberg 1975).
Magritte décharge, au contraire, de sa signification l'object représenté en le privant de son nom (Waldberg 1962).
Con un sottile senso dell'humour, Magritte insinua un dubbio nel meccanismo della percezione, sottoponendo a una verifica puntuale gli strumenti linguistici (iconici e verbali).